SIAE e i diritti sui trailer online

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Sym
     
    .

    User deleted


    SIAE e i diritti sui trailer online

    La testimonianza dei siti che si occupano di cinema: sarebbe stato richiesto un compenso anche per la pubblicazione della pubblicità dei film. Non sembrerebbero necessarie anticipazioni per intuire la trama
    SIAE e i diritti sui trailer onlineRoma - SIAE sembrerebbe intenzionata a far pagare per la pubblicazione su siti Internet dei trailer dei film che contengano opere musicali tutelate da diritto d'autore, e per farlo sta recapitando alle riviste online e ai siti delle multisala richieste di licenze come operatori di streaming e con contributi a partire da 450 euro a trimestre.

    A darne notizia sono siti che fanno parte di Delos Network, tra cui fantascienza.com, fantasymagazine.it, e horrormagazine.it e il sito horror.it. I responsabili di Delos riferiscono di aver ricevuto una telefonata da parte di SIAE con la richiesta di sottoscrizione di una licenza da 450 euro a trimestre per pubblicare non più di trenta trailer contenenti opere musicali tutelate dalla collecting society.

    Secondo quanto riferisce Badtaste.it basterebbe incastonare il trailer attraverso YouTube e non caricato sui proprio server per scansare l'attrito. Ma Silvio Sosio di Delos Books spiega a Punto Informatico che la licenza richiesta non riguarderebbe solo i trailer caricati sul proprio server, e che è necessaria anche nel caso di embedding dal Tubo: ad una comunicazione a tal proposito SIAE avrebbe risposto che "la licenza da sottoscrivere per l'attività che intende svolgere è quella per Streaming Service Provider (SSP)". Tipi di licenze, insomma, finora riservati a YouTube stessa e agli altri operatori streaming: una considerazione di violazione costituita dai video incastonati che sembra altresì rappresentare un salto giurisprudenziale di per sé notevole, dal momento che presupporrebbe la violazione a semplice mezzo link.

    Invece di pagare quella che diventerebbe all'anno una cifra pari a 1800 euro, i siti in questione hanno deciso di non voler sottostare alla richiesta e di conseguenza hanno provveduto a rimuovere qualsiasi trailer dalle proprie pagine: con buona pace del mercato del cinema che si ritrova a non poter godere del volano dei trailer su questi circuiti per invogliare la gente a scegliere un film per cui vale la pena pagare un biglietto.

    Quando parlava di diritto d'autore in materia audiovisiva la SIAE si era finora riferita ad "opere cinematografiche o audiovisive, quali film, cartoni animati, fiction, documentari, ecc.". D'altronde, la normativa italiana (articolo uno della legge 22 aprile 1941, n. 633), parla genericamente di opere che appartengono alla cinematografia e in questo l'organismo incaricato della riscossione dei compensi derivanti dal diritto d'autore sembra avere in effetti la libertà di manovra per individuare tutte le forme di opera meritevoli di generare compensi.
    La SIAE, insomma, ora sembrerebbe considerare i trailer, che altro non sono che le pubblicità che devono invogliare il pubblico ad andare al cinema, un'opera cinematografica, in quanto tale da tutelare e da non far circolare gratuitamente.

    La SIAE sembra arrivata a questa conclusione attraverso un ulteriore passo: lo scorso gennaio ha stipulato una convenzione con AGIS (Associazione Italiana Generale Spettacolo) e le associazioni cinematografiche ad essa aderenti (ANEC, ANEM, ACEC e FICE) per regolare "l'utilizzazione attraverso i siti dei locali cinematografici delle opere musicali tutelate dalla SIAE".

    Con questo accordo ampliava le categorie dei contenuti da tutelare e parlava di utilizzazione delle opere che "può realizzarsi soprattutto mediante la diffusione di trailers audiovisivi promozionali, ma anche mediante l'utilizzo di stacchi o musiche di sottofondo della homepage e simili".

    L'accordo con AGIS prevede un pagamento compreso tra i 200 euro minimi al mese per i siti di una monosala aderente all'Agis e i 4mila euro per i circuiti fino a 15 multiplex. Il meccanismo creerebbe anche una sproporzione: un esercente con una sola multisala sborsa circa mille euro l'anno, mentre circuiti molto più grandi arrivano a pagare un massimo di 4mila euro, quindi valendo, teoricamente, solo quattro volte gli accessi al suo sito rispetto a quello di una normale multisala. La convenzione, peraltro, oltre che a preoccupare in quanto sproporzionata nelle tariffe a favore delle grandi catene, sembrerebbe aprire la strada al coinvolgimento dei siti colpevoli di far pubblicità ai film in uscita con la pubblicazione dei trailer.

    Si sarebbe poi creato un ulteriore squilibrio: i siti dei cinema si trovavano a pagare per la pubblicazione di contenuti che altri soggetti online potevano caricare e pubblicare gratuitamente. In questa situazione sembra però bastato poco per interpretare la norma nel senso più esteso e andare a batter cassa anche presso gli altri.
    Mancano, tuttavia, conferme da parte della collecting society in merito a questa novità. Punto Informatico ha contattato SIAE per ottenere ulteriori informazioni.

    Claudio Tamburrino
    TAG: Internet, SIAE, diritto d'autore, Italia, trailer

    Edited by Sym - 29/10/2011, 16:14
     
    .
  2. Sym
     
    .

    User deleted


    27-Ott-2011 Licenza per siti Internet
    Diritto d'autore anche per le musiche dei trailer

    La polemica oggi presente su newsletter e blog riguardo ai diritti sulla musica contenuta nei trailer, accende il faro su una regola da sempre contenuta nella legge italiana e nei trattati internazionali, per cui se una musica viene utilizzata l’autore di quella musica ha diritto ad un compenso. La SIAE è solo lo strumento attraverso il quale questa regola viene fatta rispettare.
    Ricordiamo brevemente il contesto. In questi giorni la SIAE ha invitato numerosi siti di trailer a carattere commerciale a regolarizzare la propria posizione poiché diffondere al pubblico colonne sonore senza aver assolto i diritti rappresenta una violazione della legge. Nell’interesse di tutta la filiera cinematografica (incluse le riviste on line che si dedicano all’audiovisivo) è importante diffondere la cultura del rispetto dei diritti degli autori anche su Internet.
    I magazine e i blog cinematografici on line e gli altri siti aumentano la loro attrattività verso gli utenti (e quindi verso gli inserzionisti pubblicitari) arricchendo con i trailer e con la musica in genere i loro contenuti. E’ una bella opportunità offerta dal digitale con costi che, grazie alle soluzioni tecnologiche disponibili, come embedding e deep link, sono ormai alla portata di moltissimi siti e blog. In questo modo la rete è un vivaio di iniziative e di idee ed è anche un motore di sviluppo economico. Chi riesce ad azzeccare l’idea commercialmente più valida e a veicolarla ad un pubblico sempre più vasto, ha la possibilità di beneficiare economicamente della sua attività e del suo spirito imprenditoriale.
    La musica è chiaramente tra le materie prime dei contenuti audiovisivi come i trailer. Dov’è la sorpresa se un’impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business? Grazie ai produttori e ai distributori cinematografici i trailer arrivano pronti all’uso ai siti e alle riviste on line che trattano dell’argomento. L’unico diritto da pagare è quello per le colonne sonore. Chi le utilizza dovrebbe trovare tutti i titolari delle varie musiche, ma con la licenza della SIAE gli utenti risolvono il problema con un unico pagamento.
    La licenza della SIAE è quindi una soluzione pratica per chi vuole rispettare la legge.
    La questione dei trailer e più in generale dei contenuti audiovisivi promozionali è stata trattata con l’AGIS e con l’ANICA, che rappresenta produttori e distributori, ovvero coloro che sono anche i proprietari originali dei trailer.
     
    .
  3. Sym
     
    .

    User deleted


    AGGIORNAMENTO

    CITAZIONE
    La SIAE precisa che prenderà di mira solo i siti commerciali, ma invece di fare chiarezza crea ancora più confusione.Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla licenza da acquisire per ospitare trailer sul proprio sito e una prima risposta, un nuovo comunicato della SIAE vorrebbe chiarire la faccenda ma per certi versi la complica soltanto.

    L'ultima comunicazione riguarda quattro punti sostanziali. Il primo specifica che la licenza riguarda i «siti commerciali di trailer che finora hanno evitato di rispettare i diritti sulla musica».

    Il secondo punto a quanto pare modifica quanto era dato per assodato sinora: se prima si parlava di un massimo di 30 trailer al trimestre, ora la SIAE cambia le carte in tavola sostenendo che pagando si possono ospitare sino a 10 ore di musica, ossia 200 trailer da 15-30 secondi (sorvolando sul fatto che 200 trailer da 15-30 secondi fanno al più circa un'ora e mezza, e non 10 ore).

    La Società puntualizza poi di nuovo che i compensi «sono parametrati sui siti commerciali, che vendono pubblicità e fanno business sui contenuti. Ed è a queste imprese che la SIAE si è rivolta per chiedere il rispetto del diritto d'autore».

    In pratica - pare di capire - solo i siti che hanno creato un proprio business devono pagare, mentre quelli amatoriali sono esenti e la SIAE non andrà mai a disturbarli. Non si capisce perché, però, un comportamento possa essere illegale per alcuni e lecito per altri.

    Infine, il comunicato sottolinea come «i maggiori quotidiani in rete» da tempo utilizzino una licenza SIAE per coprire «i trailer e altri contenuti musicali, anche se questi non sono la parte principale della loro offera al pubblico»: insomma, se lo fanno loro tutti devono pagare.

    Dal sito ufficiale siae:
    CITAZIONE
    03-Nov-2011 Intervista a "MyTech.it"
    Siti commerciali: anche l’embed è comunicazione al pubblico

    Sul magazine on-line "MyTech.it" è stata pubblicata un'intervista a Manlio Mallia, Vicedirettore generale della Siae e Capo Area attività internazionale e accordi broadcasting e new media della Siae, nella quale si affronta l'argomento di grande attualità delle musiche nei trailer cinematografici. Nei giorni scorsi in rete si è scatenato un dibattito sulla licenza Siae che regolarizza l'uso delle musiche abbinate ai trailer, licenza che alcuni siti a carattere commerciale, si sottolinea commerciale, non hanno ancora sottoscritto. Uno dei motivi del contendere è la presenza dei trailer sotto forma di contenuto direttamente tratto (per dirla brutalmente "embeddato")e ospitato su altri siti, come ad esempio YouTube.
    Per Manlio Mallia la licenza Siae sottoscritta da YouTube "esclude gli embed e i siti, con gli embed, si arricchiscono di contenuto". Si tratta quindi di una vera e propria "comunicazione al pubblico" delle musiche utilizzate, che porta profitti ai siti a carattere commerciale facendo aumentare i contatti e attirando gli inserzionisti pubblicitari.
    “Tuttavia la Siae – ha dichiarato nell'intervista Manlio Mallia – è disponibile ad esaminare i singoli casi e valutare se ci sia effettivamente attività commerciale”.

     
    .
  4. Sym
     
    .

    User deleted


    Tassa Siae sui trailer: il no dei distributori
    Pubblicato: giovedì 10 novembre 2011 da Carla Cigognini

    siae-TRAILER_LOGO

    Pubblicare un trailer significa promuovere un film (ditemi se sbaglio, nella mia ignoranza non vorrei dire cazzate). Se la Siae fa pagare il trailer al sito che lo pubblica, cosa succede? Forse il sito non pagherà o ci penserà bene prima di mettere il video e il film potrebbe ricevere meno pubblicità e forse sarà meno visto nelle sale? Mah. Ecco che oggi Cineblog lascia spazio ad alcune dichiarazioni di Filippo Roviglioni, Presidente Unione Distributori dell’Anica, pubblicate su Primissima (riportiamo alcuni stralci dell’intervista).

    “Credo che la Siae non si sia mossa molto bene, sia per come è stata proposta e comunicata in modo univoco questa richiesta, mettendo in oggettiva difficoltà tutti coloro che l’hanno ricevuta, e oltretutto scegliendo il momento peggiore, tenuto conto delle difficoltà del settore, non ultimo anche un rallentamento del mercato, per esigere una sorta di tributo anche legittimo sotto il profilo del diritto d’autore, ma che a mio avviso andava preventivamente discusso sia con gli editori dei siti interessati che con la nostra associazione. La distribuzione laddove come sembra stia succedendo, ci possa essere un oscuramento dei trailer online, perderebbe un elemento sempre più importante e delicato della promozione del film. In particolare verrebbero colpiti i film per giovani che sono i maggiori frequentatori dei multiplex e che rappresentano i tre quarti circa del pubblico. Sono i giovani infatti, come dimostrato dai sondaggi, i maggiori utenti di internet ed in particolare dei siti di cinema. Quindi verrebbe colpito un pubblico, che ormai non guarda più lo spot nella tv generalista, ma vive praticamente in simbiosi con il web, che rappresenta il suo principale veicolo di informazione e di collegamento con il proprio mondo. (…)

    Fermo restando il rispetto del diritto d’autore, credo che bisognerebbe rivedere questa materia, che prende in contropiede un settore che, ripeto, non sta vivendo un periodo dorato. Bisogna parlarne serenamente e senza pregiudizi.

    (…) l’ulteriore preoccupazione che riguarda il cinema nazionale è fondatissima perché non c’è dubbio che i film di qualità o comunque non particolarmente commerciali si troverebbero ad pagare lo scotto rispetto ad opere più famose e popolari che finirebbero per esaurire il paniere mensile o trimestrale. Questo è un aspetto che non possiamo minimamente accettare: non è pensabile che questa associazione lasci passare una mortificazione o una ghettizzazione di questo tipo.

    Non c’è dubbio che il trailer abbia una funzione di promozione e di informazione e pertanto arricchisca i contenuti del sito, ma non è certo l’unica cosa che venga proposta. Si dovrebbe valutare che in certi luoghi e certe destinazioni non possano far scattare il presupposto impositivo”.

    Noi continueremo ad informare e a promuovere i film. Tutti i film. Perché dovremmo scegliere uno o l’altro? Libertà di parola, libertà anche di scelta. Anche di parlare e di andare al cinema.



    Tassa Siae sui trailer: parla un avvocato esperto di diritti d'autore
    Pubblicato: mercoledì 09 novembre 2011 da Carla Cigognini

    siae_LOGO_TASSA_TRAILER

    Cineblog torna alla storiaccia: La Siae che vuole mettere una tassa a chi pubblica trailer, puntando sui diritti musicali. Oggi Cinemotore e Asca danno la parola all’avvocato Gallavotti, esperto di diritto d’autore.

    “Sembra che la SIAE lamenti che l’utilizzo della musica nel trailer avvenga senza l’autorizzazione preventiva degli aventi diritto. Ora, la SIAE sa bene che non è cosi: i produttori durante la realizzazione del film acquistano regolarmente i diritti di sincronizzazione delle musiche, sia originali che di repertorio, e l’acquisto solitamente comprende anche i c.d. diritti out of context, ossia i diritti di utilizzazione delle musiche del film anche non sincronizzate con le immagini, proprio per la loro utilizzazione nei trailer o attraverso altre forme di promozione.

    Si tratta di musiche per le quali gli aventi diritto non solo hanno concesso preventivamente la loro autorizzazione, ma hanno anche ricevuto un corrispettivo. (…) I trailer sono poi programmati anche dai siti dei produttori, distributori ed esercenti i quali, come è stato correttamente ricordato - attraverso le loro associazioni di categoria, hanno concluso con la SIAE un importante accordo collettivo di licenza che se ha riconosciuto la legittimità della pretesa della SIAE ha anche riconosciuto le particolari finalità promozionali del trailer a beneficio dell’intero settore audiovisivo e in particolare della filiera cinematografica, la quale attraverso i biglietti della sala consente poi alla SIAE di raccogliere i c.d. Piccoli Diritti Musicali previsti dalla normativa, per importi assai rilevanti.

    (…) A mio avviso la finalità promozionale del trailer, per la quale la SIAE ha applicato sui siti di produttori e distributori tariffe contenute e sostenibili, non cambia se il sito che programma il trailer non è un sito istituzionale, ma un magazine di settore , sia perché la programmazione del trailer - e dunque dell’opera musicale in esso contenuta - è meramente strumentale e indiretta, sia perché si tratta spesso di contenuti accessori rispetto ad altri.

    (…) C’è anche da considerare che non tutti i trailer hanno musiche tutelate dalla SIAE, anzi diversi trailer non hanno affatto commenti musicali e dunque l’incidenza delle immagini programmate su questi siti ai fini della pretesa della SIAE è davvero modesta. Chi conosce il settore sa bene, inoltre, che spesso sono assai modesti anche i volumi d’affari di questi magazine on line, i quali svolgono invece una insostituibile funzione promozionale e direi anche di aggregazione culturale”.

    Grazie avvocato. Quindi la Legge è dalla nostra parte? Un punto a nostro favore? Vi ricordo anche il pezzo precedente con l’intervista a Stefania Ercolani, direttore dell’Ufficio Multimedialità della SIAE.
     
    .
  5. LARETTA
     
    .

    User deleted


    Non ho capito nulla :(
     
    .
  6. Sym
     
    .

    User deleted


    siamo in 2
     
    .
5 replies since 27/10/2011, 09:25   66 views
  Share  
.